domenica 23 settembre 2007

Per scontato


Quando il mucchio di vestiti da stirare raggiunge il soffitto, e lo gratta, l'essere umano realizza che è giunta l'ora di stirare. Camicie polo magliette pantaloni. Tutti reclamano a gran voce la propria energica dose di ferro e vapore. E non ci sono sconti né scorciatoie. Non si può imbrogliare. Non puoi stirare il davanti e lasciare il dietro, che tanto.
E allora ti rassegni e dai fondo alle proprie riserve di volontà, quelle che tenevi da parte per occasioni del genere.
E nel mentre del lavoro meccanico manuale primordiale lasci che la mente finalmente libera si aggiri guardinga per territori concettuali prima d'ora inesplorati. “Quando vivevo con la mamma non dovevo stirare”. È così: davi per scontato il fatto che i vestiti che depositavi nel cesto dei panni sporchi ricomparissero dopo qualche tempo nei cassetti o negli armadi, lavati profumati e stirati di tutto punto. A volte, confessalo, a volte osavi lamentarti che quel paio di jeans non era ancora stato riconsegnato, ed era passata quasi una settimana, una settimana! ripetevi, per scolpire bene il concetto e l'indignazione. Davi per scontato. Davi per scontato che la sera quella signora che si aggirava per casa ti preparasse la cena. Al suo richiamo ti sedevi a tavola, scuro in volto, in collera col mondo intero chissà perché, e ti riempivi la pancia di frittate agli asparagi selvatici, di minestroni invernali, di fettine impanate verdure zuppe di pesce risotti al salmone, sapori ormai dimenticati, costretti al silenzio dei sensi, soffocati dall'oscuro dominio di kebab, cibo cinese a portar via, pizza diavola e quattro salti in padella. Davi per scontato. Oggi però non dai più per scontato che qualcuno ti stiri le camicie. Non dai più per scontato che qualcuno ti prepari la cena. Ripensi a quella signora che si aggirava per casa e la guardi con altri occhi. Ti mangi le mani al pensiero che forse un apprezzamento occasionale sulla cena sarebbe stato accolto con infinita riconoscenza e forse lacrime di commozione.
Il mucchio di vestiti da stirare si assottiglia. La mente ormai spavalda si spinge sempre più in là.
Forse, pensi, dai per scontato altre cose. Forse, obnubilato dal torpore rassicurante dello stile di vita occidentale non ti rendi conto. Dai per scontato. Ma non è per niente scontato. Dai per scontato avere sempre da mangiare, un tetto sulla testa, un letto in cui dormire. Dai per scontato l'uscire di casa la mattina e camminare tranquillamente per strada senza esplodere su una mina. Dai per scontato la libertà di scrivere su un blog qualunque cazzata ti passi per la testa, senza doverti preoccupare che qualcuno possa decidere di rinchiuderti in un buco perché la pensi diversamente. Dai per scontato che qualcuno si preoccupi di te, che tenga la tua vita in considerazione, che ti voglia bene. Dai per scontato l'idea di essere importante.
Ma non è per niente scontato.

mercoledì 12 settembre 2007

Nel bagno dell'aeroporto di Madrid, terminal 4



FInalmente qualcosa di interessante da leggere, durante.