domenica 29 aprile 2007

Lista della spesa

Quali autori piacciono a David Foster Wallace? Allora, ecco qui un po' di nomi, raccolti da varie interviste: Don DeLillo, Jonathan Franzen, Amy Homes, Mark Leyner, William Vollmann, Susan Daitch, Lorrie Moore, Richard Powers, Cynthia Ozick, Denis Johnson, David Markson, Louise Erdrich.
Ora, a parte DeLillo di cui ho letto quasi tutto, Franzen (Le correzioni, La ventisettesima città) e la Homes (Una vera bambola, Jack), gli altri mi sono praticamente sconosciuti. Organizziamo una spedizione da Feltrinelli, ognuno compra un libro e poi ce li giriamo. Che ne pensate?
Uhm, c'è qualcuno là fuori?

sabato 28 aprile 2007

Infinite Jest

Chiamatelo romanzo, se volete, ma c'è tutto il mondo dentro. Infinite Jest è il parto della mente aliena di David Foster Wallace. L'edizione italiana della Fandango libri raggiunge le 1434 pagine e supera abbondantemente il Kg di peso. Mi si sono irrobustiti i muscoli della schiena e delle spalle a forza di tenerlo nello zaino per i due mesi e mezzo che ho impiegato per leggerlo tutto. Trapezio, grandi dorsali, infraspinati, e altri ancora. È un libro monumentale, che non manca mai di suscitare stupore, incredulità e sconcerto in tutti quelli a cui mi capita di mostrarlo.
«Oddio non l'avrai letto tutto!»
«Dai! Non scherziamo.»
«Madonna quanto pesa! No, no, senti, io non ce la farei mai...»
Cose di questo tipo.
Eppure.
Eppure chi lo ha letto tutto, chi non lascia a metà strada, chi come lo scalatore sulla cima dell'Everest arriva all'ultima pagina, si sente sperduto, confuso, quasi sconfitto.
«E adesso?» dice tra sé.
Trionfo certo, ma anche tristezza, solitudine, e un accresciuto senso di disagio esistenziale, tutte queste sensazioni ti si mescolano dentro e si diffondono fino al più estremo dei capillari. Niente sarà più come prima, ecco come ti senti. Chiudi il libro, esci di casa con lo zainetto ora incredibilmente leggero, cammini per le strade, ti guardi intorno e ti senti un poco fuori posto (ma poco) e rispondi agli stimoli con ritmi inusuali.
Perché?
Che cosa rende questo libro così speciale?
Ex-lettori di Infinite Jest che vagabondano per le Feltrinelli di mezzo mondo nella sempre più vana speranza di trovare il libro che potrà finalmente soddisfare la fame di... la fame di che cosa? La fame di Infinite Jest stesso! Sì perché da quando abbiamo finito Infinite Jest nient'altro è più riuscito a darci le stesse sensazioni. Ci siamo letti tutti i libri di David Foster Wallace. La scopa del sistema, i saggi, le brevi interviste a uomini schifosi, le ragazze dai capelli strani. Niente. Non è la stessa cosa. Abbiamo comprato i libri della minimum fax la cui quarta di copertina riportava recensioni entusiastiche di DFW stesso per poi buttarli schifati dopo poche pagine. «Che cos'è questa roba?» ci siamo detti.
Lettori insoddisfatti, esseri umani insoddisfatti.
Che cosa rende questo libro così speciale?
È quello che ho intenzione di scoprire.